Fondi immobiliari, in Italia sfioreranno i 48 miliardi
A fine anno, nel Bel Paese è previsto un aumento di quasi un 5 per cento del valore netto dei patrimoni. A livello internazionale la crescita è di appena 1,2 per cento.
Stefania Aoi
Continua a crescere il patrimonio dei fondi immobiliari in Italia e a livello internazionale. Nel Bel Paese, a fine 2016, dovrebbe toccare, al netto, i 47,8 miliardi di euro, con un incremento del 4,6 per cento sull’anno precedente. Una fase positiva iniziata dalla fine dell’anno scorso, un po’ in tutta Europa, secondo i dati contenuti nel 29mo Rapporto di Scenari Immobiliari, l’istituto di studi e di ricerche che analizza i mercati immobiliari.
Se il settore immobiliare residenziale è in ripresa - con un generalizzato aumento delle compravendite, guidate quasi ovunque dall’andamento positivo dell’usato, che rappresenta oltre due terzi degli scambi - va bene anche il mercato terziario e degli uffici, sostenuto dall’aumento della domanda delle società tecnologiche. Nei primi sei mesi di quest’anno per esempio vi è stato un assorbimento superiore rispetto alle previsioni, per un totale di 3,8 milioni di metri quadri in Europa, che rappresentano un aumento del 9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si tratta del primo semestre di crescita dal 2008. La logistica rappresenta invece uno dei settori a maggiore potenziale di sviluppo, grazie alla progressiva trasformazione della catena produttiva. Il primo semestre 2016 ha visto un assorbimento superiore a quattro milioni di metri quadri di spazi logistici in Europa, che indicano un aumento del 14 per cento in un anno e del 27 per cento rispetto alla media dell’ultimo quinquennio.
Ora insieme a quelli italiani, i patrimoni dei fondi di Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera, dovrebbe raggiungere i 500 miliardi di euro, con un aumento di circa l’8,6 per cento rispetto all’anno precedente. E le prospettive sono positive anche per il 2017, sebbene il tasso di crescita non si preveda elevato, fatta eccezione per i fondi riservati tedeschi e, in misura minore, per quelli lussemburghesi. E una crescita, anche se in percentuale più bassa, si rileva anche a livello internazionale, dove per fine anno si stima di chiudere con un valore di circa 2.580 miliardi di euro in aumento dell’1,2 per cento rispetto all’anno precedente. Non è dunque un caso che nella classifica dei cento Asset Managers più importanti nel mondo, ben trenta siano fondi/Reit e da soli concentrino circa il 35 per cento del patrimonio totale, situato per circa la metà negli Stati Uniti, seguiti a breve distanza dall’Europa.
“In Italia il numero di fondi operativi è leggermente calato per la chiusura di quelli di tipo ‘familiare’, ma nel 2017 è atteso un leggero incremento. - commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari - Oltre agli operatori italiani sono attese Sgr di proprietà internazionale che utilizzano questo strumento per operare, anche in modo intenso, sul mercato nazionale”.
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